Il trovatore / Teatro Regio Torino

It rarely happens to listen to such a "D'amor sull'ali rosee", veined with caressing sadness, where the exquisite descending portamenti are a cascade of small notes tied up yet well defined."

Connessi all'Opera

“Attraverso un canto dove musicalità ed eleganza si fondono in armonia, la bella Rachel Willis-Sørensen restituisce alla scrittura di Leonora le sue flagranti ascendenze belcantistiche, facendone una figura inafferrabile, quasi impalpabile, ma mai evanescente. L’arco della frase musicale risulta impeccabile, in virtù di un fraseggio curatissimo, valorizzato da prese di fiato non men che perfette. Capita di rado di ascoltare un tale “D’amor sull’ali rosee”, venato di carezzevole mestizia, dove gli squisiti portamenti discendenti sono una cascata di piccole note legatissime eppure ben definite. Inoltre, la cantante non commette l’errore di cercare suoni che non appartengono alla propria organizzazione vocale, sostanzialmente leggera, e risolve le pagine cariche di pathos dosando con attenzione i giusti colori e gli accenti (penso ad esempio al “Miserere”). Dotata anche di un bel trillo preciso, ci risparmia dall’effetto-coccodè sia nei picchiettati della prima cabaletta, sia nel concertato che chiude la seconda parte (“è questo un sogno, un’estasi…”).”

Connessi all’Opera

 

“…Leonora di Rachel Willis-Sørensen (l’aria di sortita “Tacea la notte placida” vibra di calore poetico, senza perdere la sostenutezza del fraseggio), arrivata per la prima volta a Torino, che ha saputo come farsi ben accogliere.”

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